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Il nuovo esame di Stato (4)

Il nuovo esame di Stato (4)

 

Anche per quanto riguarda la prova orale, abbiamo moltissime novità da raccontarvi. Venerdì 18 gennaio, infatti, il Miur ha pubblicato un decreto nel quale vengono fornite precisazioni in merito allo svolgimento del colloquio (decreto n. 37). Si tratta di una prova orale diversa da quella degli scorsi anni, e nel testo della comunicazione divulgata dal MIUR appaiono alcune indicazioni che cercheremo di chiarire:

 

  1. La Commissione. Il colloquio si svolge alla presenza del Presidente di commissione (sempre esterno) dei commissari interni (tre) e dei commissari esterni (tre). Lo scopo dell’orale è quello di “accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa o dello studente”. Il punteggio massimo per la prova orale è di 20 punti, che sommati al punteggio delle altre prove d’esame porta il candidato ad un totale di 60 punti. Nel decreto si legge che la valutazione del colloquio sarà effettuata secondo i criteri stabiliti dalla commissione, quindi non c’è, per ora, una “griglia” di valutazione ministeriale a carattere nazionale, come per le prove scritte.
  2. Niente tesina. Sparisce la tesina multidisciplinare e il candidato potrà aprire il suo esame orale raccontando le proprie esperienze formative (coerenti con il percorso di studio ed orientate al futuro iter universitario o lavorativo). Eventualmente potrà anche parlare dell’alternanza scuola-lavoro (se rilevante), ma nel decreto non appare esplicitamente la dicitura “Alternanza scuola-lavoro”, perciò in queste “esperienze formative” può rientrare anche l’orientamento in uscita, la partecipazione a concorsi e seminari, lo scambio all’estero, ecc. In tal senso, il decreto recita: “Nella relazione e/o nell'elaborato, il candidato, oltre a illustrare natura e caratteristiche delle attività svolte e a correlarle alle competenze specifiche e trasversali acquisite, sviluppa una riflessione in un'ottica orientativa sulla significatività e sulla ricaduta di tali attività sulle opportunità di studio e/o di lavoro post-diploma”.
  3. Buste chiuse con i temi da sorteggiare. Le domande verranno “sorteggiate” e i candidati sceglieranno tra una rosa di proposte della commissione. Le domande devono essere pari al numero dei candidati esaminati dalla commissione più due, “in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati.”. Anche l’ultimo candidato potrà scegliere fra una rosa di almeno tre “proposte” (Ad es.: su venti candidati almeno 22 domande). Le domande dovranno essere coerenti con il percorso didattico della classe illustrato dal coordinatore nel documento del 15 maggio.
  4. Cittadinanza e costituzione. Viene introdotto il tema “cittadinanza e costituzione” fra gli argomenti del colloquio. È ancora poco chiaro quale dei docenti debba affrontare l’argomento ed esaminare il candidato. Il presidente della commissione? L’insegnante di lettere? Quello di storia e filosofia? Resta il fatto che Diritto non è una Disciplina curricolare insegnata in tutte le scuole superiori. Anzi, è assente al liceo classico, scientifico, linguistico ecc. Per ora esiste una proposta, all’esame della VII commissione cultura della Camera, che vorrebbe inserire come materia curricolare l’Educazione alla cittadinanza, di cui si è parlato a lungo, ma chiaramente la proposta non può interessare questo anno scolastico ormai iniziato.

 

Nel testo del decreto, viene anche detto che il colloquio dovrà coinvolgere tutte le discipline “evitando però una rigida distinzione tra le stesse”. Come si possa evitare questa distinzione, rimane un mistero, visto che ogni commissario, per legge, ha facoltà di interrogare il candidato solo nelle materie per le quali possiede specifica abilitazione.

Di certo usciranno nuovi decreti attuativi che chiariranno queste modalità “interdisciplinari” dell’orale, e 29elode.it vi terrà aggiornati

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