Alla luce delle nuove prospettive governative di digitalizzazione sempre maggiore della scuola, si è pensato che il divieto di portare in classe lo smartphone suona come un controsenso. Ecco perché tale divieto, in atto dal 2007, sarà probabilmente cancellato, come riferisce il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, secondo un proposito che mira a istituzionalizzare piuttosto che proibire i telefonini. Ciò non significa ovviamente che il cellulare potrà essere utilizzato senza regole dagli studenti, per esempio per telefonare o per scambiare liberamente messaggi.
Vediamo allora quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di tenere sul banco questo strumento sempre più al nostro fianco.
Gli smartphone e i tablet potranno sostituire con il tempo i libri e il materiale didattico tradizionale, per la lettura di testi in classe o per svolgere i compiti a casa. E, in aggiunta, potranno diventare uno strumento molto importante con il quale gli insegnanti avranno la possibilità di arricchire le loro metodologie. Le logiche digitali consentono per esempio di annullare la separazione delle materie, rendendo possibile un’interazione che è molto utile per una comprensione a tutto campo degli argomenti da studiare. Altri vantaggi derivano dalla possibilità di eliminare alcune barriere per i ragazzi disabili, per facilitare la loro capacità di apprendimento, sfruttando le diverse possibilità comunicative offerte dagli smartphone e dai tablet.
Come si è già accennato, gli svantaggi derivano soprattutto dalla perdita di concentrazione causata dalla presenza ravvicinata di tali dispositivi, a causa per esempio del tenere sempre sott’occhio lo schermo, di utilizzarlo di nascosto sotto il banco o soltanto di ascoltarne la vibrazione. Una ricerca di circa un anno fa effettuata dagli economisti della LSE (London School of Economics and Political Science) ha infatti dimostrato che il tenere lontano i cellulari dai banche scolastici migliora il rendimento e i voti degli studenti.